I. 08:02 Oggi sono contro me stesso. Da oggi. Ma è questo trapano che proprio oggi mi fa parlare così. Oblio. Cenere alla cenere, polvere alla polvere? Piuttosto: pace alla pace, silenzio al silenzio. E chi, cominciata la peggiore delle scalate, non desidera essere già arrivato o non essere mai partito? L'alfa e l'omega che sono in me si congiungono in questo stato; ora o forse qui, io sono il più io che sia mai stato. Il tempo si ferma fino a che non apro gli occhi e anche allora il nulla che ero e che sarò mi resta vicino. Mi culla. Mi promette e giura che sono suo, per sempre. Oggi. Oggi però è oggi e il trapano nella mia testa non fa altro che ripetermi: T R A P A N O. E il nulla, nella forma più inconsistente di un concetto obsoleto, scompare e il signor trapano mi invita. Oggi lo accetto come se fosse l'unica scelta. E sono in piedi. II. 10:15 Non vedere, non ascoltare, la tua mente ha un solo obiettivo. Quando parlo da solo lo faccio per incidermi col fuoco nella mente la realtà che so di voler rifiutare. Sfruttare la pazzia per ricondurre sé stessi all'equilibrio. Nessuno è più retto di me. Ho abbandonato il pensiero di cercare soddisfazione e ho intrapreso il percorso infinito e gratificante della santificazione del mio cuore. Come figlio di dio ho dei diritti su questo popolo. Ho il diritto di mostrare la via, perché non è un dovere? E' la via che spaventa? Luce, porto il chiarore sicuro della guida, sono qui in mezzo e chi si illumina di me si volta, sorride, fa un passo verso di me e inevitabilmente si ferma, ancora nell'ombra. Sempre in ombra. Ma sono cinico abbastanza, lo vedo che non c'è paura. Troppo infinito? Il viaggio è lungo e costellato di martìri, non c'è pace, ma nella rabbia dei dubbi la via diventa verità e l'unica verità è la vita. Non è dubbio. Il dubbio è un nome del fratello ancora ignoto di Destino. E non c'è scelta. Pensi che piangerai perché non hai scelta? Sorridi all'inevitabilità, tu stai crescendo. Io sono innamorato. Sempre e da sempre. Con amore, mio Marco. III. 13:04 Sai com'è che vive l'uomo specchio? Su una piattaforma sospesa nel vuoto, grande quanto basta per stare dritto con le spalle e coi piedi sicuri. E lo sguardo di lei ovunque, maestoso nell'aria. Fare un passo verso quelle labbra, lasciarsi andare e precipitare verso il nulla. E' solo un desiderio e non accade mai. Risvegliato dalla visione, osservare ancora il suo viso, sognare la sua pelle e di nuovo pensare di volare a lei e annullare sé stesso nel vuoto. Risvegliato dalla visione, non vuole vedere lacrime e scompare. Solo, di nuovo con sé stesso e allora non da solo. E lei? Se solleva lo sguardo è lì e allunga le braccia per sfiorarle i capelli e vuole finirla, andare da lei, muovere un passo e precipitare verso la pace. Risvegliato dalla visione. La parete interna del cranio è uno specchio. La cassa toracica è uno specchio. L'anima è uno specchio. E nello specchio lo specchio. Dovunque c'è riflesso. Intorno, il riflesso è l'uomo specchio. Vive di sé e cresce in sé, ed è scrutato, osservato, analizzato, monitorato, sviscerato. Da sé stesso. L'uomo specchio riflette la sua stessa luce. Ovunque e ovunque c'è solo il riflesso dell'uomo specchio. Il riflesso è l'uomo specchio. IV. 15:41 Violato. Il desiderio irrealizzabile. Violato nell'intimità del mio cervello monco. Violato nella splendida purezza dei sentimenti della mia anima. Violato, sbudellato, squarciato, che la mia nauseante realtà si rovesci addosso a questi burattini. Ne prenda gli spiriti e li violenti di fetore e ruggine e il mio sorriso ne terrorizzi il cuore. Sempre più puro. Solo, abito nella luce. Cuore alieno, attendo la tua venuta. Qui non sarò mai la vergine stuprata. Caffè. V. 17:20 Gli idioti che mi circondano fanno la differenza. Se devo pompare adrenalina nel sangue lo decidono loro. Vengo tirato in mezzo ad un lavoro da fare insieme a qualcun altro e mi ritrovo con le braccia conserte, in silenzio e con la fessura della bocca sempre più stretta. Quanto c'è di falso in questa realtà. Se non sei abbastanza falso sei schiacciato e non esisti più. Mi consolo: io vorrei gridare e bruciare le persone con lo sguardo. Sto fermo con le braccia conserte in silenzio, le labbra sempre più pallide. Alla fine mi allontano senza aver fatto nulla; la voce ferma: "Si". Non ho intenzione di dire altro: "Si". Ho un posto dove gridare nella mia mente quando di fuori bugiardi sorrisi tappezzano la mia sfera. Luogo nascosto. Nel buio e nella luce, forse sta nel mezzo, che ci siano precipizi o aria vuota in cui si galleggia lo sanno solo le mie frustate d'odio. VI. 21:31 Quanto c'è di me stesso nelle persone che amo? Coloro che risplendono della mia stessa luce. Coloro che in fondo agli occhi mi mostrano il mio cuore. Coloro che non hanno bisogno dei miei doni e mi sanno frugare dentro fino a prendere proprio ciò che io conservo per loro. Quanta passione e per chi? La furia si sposa con la clemenza. Osservo me stesso nel passaggio e annoto scrupolosamente ogni lacrima e ogni ferita. Quei denti digrignati ma lo sguardo fermo, deciso e inequivocabile. Io sono amore; dove non sono, tempeste si abbattono a scalfire, offendere, ripulire. Inarrestabile. Amore per l'amore. Passione è l'arma che imbraccio con violenta fierezza. Non c'è altro che domani, stasera, fra poco, adesso. VII. 01:53 E' arrivato il silenzio. Come tutte le giornate che finiscono. Quelle che non finiscono si portano appresso la guerra, i bombardamenti, le sirene e i pianti. Anche il volto di lei nella mia mente è silenzioso. Se lei sia quella che voglio amare non lo so dire, ciò che vedo forse è una proiezione della mia coscienza, come un monito riguardo qualcosa che non afferrerò mai. La guardo negli occhi, sembra volermi sgridare ma è lei quella che abbassa lo sguardo per prima, di nuovo pare voglia dire qualcosa e non lo fa. Il sorriso di vittoria si scioglie in fretta dal mio volto, anch'io guardo altrove imbarazzato di aver sfidato il mio amore; anche se solo immaginario è sempre il mio amore. Resterò fermo a spuntare le volte che i miei nervi mi racconteranno del mio corpo, dalle cosce, ai denti, dietro al collo. Quando sarà troppo tardi per svegliarmi ad un'ora decente domani mattina, andrò a letto. Non dormirò. - 3/12/2002 -